QUI SI NARRA DI UN PADRE, DI UN FIGLIO, E DEL LORO CAMMINO LUNGO LA PARTE FINALE DELL'ALTA VIA N 2, DETTA ANCHE VIA DELLE LEGGENDE. TANTO È REALE IL PERCORSO QUANTO È SURREALE IL TEMPO DILATATO DEL RACCONTO, DALLA PRIMAVERA DEL PRIMO GIORNO ALL'AUTUNNO DEL QUARTO. LA MONTAGNA È SCENA E PERSONAGGIO INSIEME. NON SI ESPRIME CON LE PAROLE MA SI FA CAPIRE LO STESSO: FIORI, PROFUMI, COLORI, SUONI E ROCCE RACCONTANO STORIE CHE SI INTRECCIANO CON QUELLE DI UN'UMANITÀ TANTO INVENTATA QUANTO VERA. DIETRO LE APPARENZE DI UN DIARIO DI VIAGGIO O NASCOSTI NELLE DESCRIZIONI BOTANICHE AFFI ORANO I GRANDI TEMI DELLA VITA UMANA: IL DOLORE, LA MORTE, L'AMORE, L'ABBANDONO E LA NOSTALGIA, L'AMICIZIA, IL RAPPORTO TRA PADRE E FIGLIO, LA RAGIONE E LA PASSIONE, E GLI INFINITI FILI CHE CI LEGANO ALLA NATURA DI CUI SIAMO SPESSO INDEGNA PARTE. TRA LE RIGHE TRASPARE UN ALTRO PERSONAGGIO: LA MUSICA. LA MUSICA SI SA NON PARLA, MA COL SUO CANTO MUOVE I CUORI E LE COSCIENZE. QUESTO LIBRO È UN ATTO D'AMORE, A VOLTE CRITICO MA SEMPRE APPASSIONATO, NEI CONFRONTI DELLA MONTAGNA E DI TUTTO CIÒ CHE RAPPRESENTA. E DEDICATO A CHI IN MONTAGNA CI VA, A CHI FINORA NON CI È MAI ANDATO, E A CHI NON CI ANDRÀ MAI MA CHE IN QUESTE PAGINE FORSE SI RICONOSCERÀ LO STESSO.