NATA DALL'INTRECCIO FRA GEOGRAFIA, CRITICA LETTERARIA E NARRATOLOGIA, QUEST'OPERA GUARDA ALLA PRODUZIONE LETTERARIA DI MARIO RIGONI STERN (ASIAGO, 1921-2008) QUALE POSSIBILE OSSERVATORIO SULLA MONTAGNA ITALIANA CONTEMPORANEA. PARTENDO DAL RUOLO CRUCIALE CHE HANNO SPAZI E LUOGHI ALL'INTERNO DEI RACCONTI E DEI ROMANZI DELLO SCRITTORE VICENTINO, L'OPERA INDAGA IL MODO IN CUI IL TESTO LETTERARIO DÀ FORMA A QUATTRO CATEGORIE CAPACI DI GUIDARE LA LETTURA GEOGRAFICA DELLO SPAZIO MONTANO. IL CONCETTO DI NATURA, IL RAPPORTO FRA MEMORIA E NOME DI LUOGO, L'EQUILIBRIO FRA SPAZI INDIVIDUALI E SPAZI COLLETTIVI E LA MOBILITÀ DI GENTE E MERCI SONO LE COSTANTI NARRATIVE CUI QUEST'OPERA SI RIVOLGE PER SVILUPPARE UN RAGIONAMENTO CHE PARTA DAL TESTO E ARRIVI AL MONDO, PER DARE VOCE AL NECESSARIO DIBATTITO SUL RAPPORTO FRA UOMO E MONTAGNA E PER INCORAGGIARE UNA LETTURA COMPLESSA E MAI ESAUSTA DELLE TERRE ALTE CONTEMPORANEE.