«IL CERRO TORRE È UN FULMINE AL CONTRARIO, UN LAMPO SCAGLIATO DALLA TERRA IN DIREZIONE DELLE STELLE.» QUANDO LA MONTAGNA È LA TUA VITA, QUANDO METTERE LE MANI SULLA ROCCIA È IL PRIMO PENSIERO CHE TI AFFERRA AL RISVEGLIO, È IMPOSSIBILE RESISTERE AL FASCINO DI CERTE VETTE. PERCHÉ LE MONTAGNE NON SONO TUTTE UGUALI. CI SONO QUELLE CHE TI FANNO SENTIRE A CASA, A CUI SI LEGANO RICORDI ED ESPERIENZE INDIMENTICABILI, E QUELLE CHE TI SFIDANO CON LA LORO INARRIVABILE BELLEZZA. PER MATTEO DELLA BORDELLA IL CERRO TORRE È UNA DI QUESTE. UN POLO MAGNETICO INTORNO A CUI HA GRAVITATO A LUNGO, ATTRATTO E RESPINTO AL TEMPO STESSO, UN BALUARDO INESPUGNABILE, SEPARATO DALLA CIVILTÀ DA UN MARE DI NEVE E GHIACCIO. UN SOGNO, MA NON SOLITARIO, PERCHÉ CON BERNA E PASQUI, I SUOI SODALI IN QUELLA TERRA AI CONFINI DEL MONDO CHE È LA PATAGONIA, HA CONDIVISO LA FASCINAZIONE PER QUELLA CIMA, LA PROGETTAZIONE, L'IDEA DI APRIRE UNA VIA CHE NESSUNO AVEVA MAI PERCORSO. MA LA MONTAGNA NON FA PROGRAMMI E NON RISPETTA QUELLI DEGLI ALPINISTI, PERCHÉ È LEI CHE DECIDE QUANDO È ORA DI LASCIARTI SALIRE. E, TALVOLTA, È ANCHE PEGGIO DI COSÌ. MATTEO QUEL SOGNO LO HA DOVUTO RIFORMULARE NEL MOMENTO IN CUI LA VITA GLI HA TOLTO TANTO E GLI HA REGALATO MOLTISSIMO: DUE AMICI PERSI NEL GIRO DI POCHI MESI E UN FIGLIO CHE È ARRIVATO A SCONVOLGERGLI MERAVIGLIOSAMENTE L'ESISTENZA, COSTRINGENDOLO A RIVEDERE LE PRIORITÀ. MA SE PER IL SUO, DI PADRE, LA NASCITA DI UN BAMBINO AVEVA DATO SPAZIO ALLA PRUDENZA, PORTANDOLO A SMETTERE DI SCALARE, PER LUI È L'OCCASIONE DI RIFLETTERE SUL TIPO DI GENITORE CHE VUOLE ESSERE. LA RISPOSTA SE L'È DATA IL GIORNO DI GENNAIO IN CUI HA GRIDATO «CUMBRE! » SULLA NEVE ACCECANTE IN CIMA AL CERRO TORRE. PERCHÉ QUEL GIORNO ERANO TUTTI LÌ CON LUI: QUELLI CHE LO ATTENDEVANO A CASA E QUELLI CHE SI PORTAVA NEL CUORE. «TUTTO PER UNA MONTAGNA. SI PUÒ SPENDERE COSÌ TANTO PER QUALCOSA DI COSÌ FUTILE?» CHE DOMANDA...