Nere distese di lava, bianchi ghiacciai, casette in legno e edifici brutalisti: l'Islanda dei racconti della Pietra del gigante è una terra di contraddizioni, in bilico tra un passato di ristrettezze, un presente ricco e un futuro incerto. L'Islanda del recente boom economico, che lentamente si riprende dopo aver capito che il mondo non è finito nella catastrofe nucleare tanto temuta durante la Guerra fredda, ma che anzi tutto è finalmente a portata di mano. Così, se nel racconto «2093» il bisnonno ha visto per la prima volta un albero a nove anni, perché nel Nord dell'isola non crescono, in «Wild Boys» rampanti imprenditori organizzano feste grandiose a Londra, tra droga ed eccessi, per liberarsi dal provincialismo della loro giovinezza. Una liberazione che spesso nasconde rimpianti e nostalgia: quella per un mondo raccolto e tranquillo, immune alle sirene del consumismo compulsivo. È la stessa scissione avvertita dal protagonista di «Dormi, amore mio», che vive una relazione in crisi con la donna che ama da quando è adolescente, o dall'architetto deluso della «Pietra del gigante», che si sente la marionetta di uomini ricchissimi e ancora più avidi: può esistere davvero un sentimento profondo e sincero in una società così satura di cose superflue? Con slancio civile e politico e la prosa lucida del grande narratore, Magnason sembra cercare la soluzione in una forma di amore che si nasconde nei gesti più semplici e non richiede spiegazioni: le mani di un bambino che frugano tra i Lego per trovare quelli più colorati, un vecchio che mostra al nipote una sterna artica, una ragazzina che salva un bombo dalla morte tra i ghiacciai.
NERE DISTESE DI LAVA, BIANCHI GHIACCIAI, CASETTE IN LEGNO E EDIFICI BRUTALISTI: L’ISLANDA DEI RACCONTI DELLA PIETRA DEL GIGANTE È UNA TERRA DI CONTRADDIZIONI, IN BILICO TRA UN PASSATO DI RISTRETTEZZE, UN PRESENTE RICCO E UN FUTURO INCERTO. L’ISLANDA DEL RECENTE BOOM ECONOMICO, CHE LENTAMENTE SI RIPRENDE DOPO AVER CAPITO CHE IL MONDO NON È FINITO NELLA CATASTROFE NUCLEARE TANTO TEMUTA DURANTE LA GUERRA FREDDA, MA CHE ANZI TUTTO È FINALMENTE A PORTATA DI MANO. COSÌ, SE NEL RACCONTO «2093» IL BISNONNO HA VISTO PER LA PRIMA VOLTA UN ALBERO A NOVE ANNI, PERCHÉ NEL NORD DELL’ISOLA NON CRESCONO, IN «WILD BOYS» RAMPANTI IMPRENDITORI ORGANIZZANO FESTE GRANDIOSE A LONDRA, TRA DROGA ED ECCESSI, PER LIBERARSI DAL PROVINCIALISMO DELLA LORO GIOVINEZZA. UNA LIBERAZIONE CHE SPESSO NASCONDE RIMPIANTI E NOSTALGIA: QUELLA PER UN MONDO RACCOLTO E TRANQUILLO, IMMUNE ALLE SIRENE DEL CONSUMISMO COMPULSIVO. È LA STESSA SCISSIONE AVVERTITA DAL PROTAGONISTA DI «DORMI, AMORE MIO», CHE VIVE UNA RELAZIONE IN CRISI CON LA DONNA CHE AMA DA QUANDO È ADOLESCENTE, O DALL’ARCHITETTO DELUSO DELLA «PIETRA DEL GIGANTE», CHE SI SENTE LA MARIONETTA DI UOMINI RICCHISSIMI E ANCORA PIÙ AVIDI: PUÒ ESISTERE DAVVERO UN SENTIMENTO PROFONDO E SINCERO IN UNA SOCIETÀ COSÌ SATURA DI COSE SUPERFLUE?
Nere distese di lava, bianchi ghiacciai, casette in legno e edifici brutalisti: l'Islanda dei racconti della Pietra del gigante è una terra di contraddizioni, in bilico tra un passato di ristrettezze, un presente ricco e un futuro incerto. L'Islanda del recente boom economico, che lentamente si riprende dopo aver capito che il mondo non è finito nella catastrofe nucleare tanto temuta durante la Guerra fredda, ma che anzi tutto è finalmente a portata di mano. Così, se nel racconto «2093» il bisnonno ha visto per la prima volta un albero a nove anni, perché nel Nord dell'isola non crescono, in «Wild Boys» rampanti imprenditori organizzano feste grandiose a Londra, tra droga ed eccessi, per liberarsi dal provincialismo della loro giovinezza. Una liberazione che spesso nasconde rimpianti e nostalgia: quella per un mondo raccolto e tranquillo, immune alle sirene del consumismo compulsivo. È la stessa scissione avvertita dal protagonista di «Dormi, amore mio», che vive una relazione in crisi con la donna che ama da quando è adolescente, o dall'architetto deluso della «Pietra del gigante», che si sente la marionetta di uomini ricchissimi e ancora più avidi: può esistere davvero un sentimento profondo e sincero in una società così satura di cose superflue? Con slancio civile e politico e la prosa lucida del grande narratore, Magnason sembra cercare la soluzione in una forma di amore che si nasconde nei gesti più semplici e non richiede spiegazioni: le mani di un bambino che frugano tra i Lego per trovare quelli più colorati, un vecchio che mostra al nipote una sterna artica, una ragazzina che salva un bombo dalla morte tra i ghiacciai.