Esiste uno spirito delle Dolomiti? Qualcuno può dire di averlo incontrato? E dove, esattamente, sarebbe avvenuto quell’incontro? Per cercare una risposta, Vincenzo Agostini attraversa le Dolomiti con il solito zaino carico di libri, immagini e suggestioni. Il suo non è un cammino turistico né un pellegrinaggio spirituale, ma un vagabondaggio, una navigazione del pensiero senza una meta precisa, se non con l’idea dell’andare mosso da domande e visioni. Non rifugi o cime da conquistare, ma pale d’altare, poesie dialettali, cimiteri smorti, chiese dimenticate e segni sparsi di un sapere in dissoluzione. Il viaggio lo conduce alla vara: non solo il campo coltivato d’un tempo, ma una figura simbolica, un genius loci in estinzione, una possibile chiave per restare oggi in montagna, senza mitizzarla né abbandonarla. 'La vara' è un libro che interroga il paesaggio, anche quello interiore che cerca, dentro e attorno a esso, nuovi modi per abitare il tempo.
Esiste uno spirito delle Dolomiti? Qualcuno può dire di averlo incontrato? E dove, esattamente, sarebbe avvenuto quell'incontro? Per cercare una risposta, Vincenzo Agostini attraversa le Dolomiti con il solito zaino carico di libri, immagini e suggestioni. Il suo non è un cammino turistico né un pellegrinaggio spirituale, ma un vagabondaggio, una navigazione del pensiero senza una meta precisa, se non con l'idea dell’andare mosso da domande e visioni. Non rifugi o cime da conquistare, ma pale d’altare, poesie dialettali, cimiteri smorti, chiese dimenticate e segni sparsi di un sapere in dissoluzione.
Esiste uno spirito delle Dolomiti? Qualcuno può dire di averlo incontrato? E dove, esattamente, sarebbe avvenuto quell’incontro? Per cercare una risposta, Vincenzo Agostini attraversa le Dolomiti con il solito zaino carico di libri, immagini e suggestioni. Il suo non è un cammino turistico né un pellegrinaggio spirituale, ma un vagabondaggio, una navigazione del pensiero senza una meta precisa, se non con l’idea dell’andare mosso da domande e visioni. Non rifugi o cime da conquistare, ma pale d’altare, poesie dialettali, cimiteri smorti, chiese dimenticate e segni sparsi di un sapere in dissoluzione. Il viaggio lo conduce alla vara: non solo il campo coltivato d’un tempo, ma una figura simbolica, un genius loci in estinzione, una possibile chiave per restare oggi in montagna, senza mitizzarla né abbandonarla. 'La vara' è un libro che interroga il paesaggio, anche quello interiore che cerca, dentro e attorno a esso, nuovi modi per abitare il tempo.