AMBIENTATO NELLA LANGA AI TEMPI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE E NEI DUE DECENNI SUCCESSIVI, IL ROMANZO DI FRANCO PICCINELLI SI PRESENTA COME UN DRAMMATICO DOCUMENTO DI UN'EPOCA DI PROFONDE TRASFORMAZIONI. È IL MONDO CHE CAMBIA, UN CAMBIAMENTO VELOCE DI CUI TUTTI SI ACCORGONO MA CHE NON TUTTI RIESCONO A SEGUIRE, NEL QUALE IL PROGRESSO GENERA DESTINI ANCHE RABBIOSI. LO SCRITTORE OFFRE UNA STORIA DI GRANDE VALORE LETTERARIO E SOCIALE. LE VICENDE RUOTANO ATTORNO ALLA VITA DI MICHELE SCAGNELLO, ALLA SUA FAMIGLIA, AL LAVORO PER LA SOPRAVVIVENZA NEI CAMPI E ALLE FESTE DI PAESE ANNUNCIATE DAI GRANDI MANIFESTI: «BALLO PUBBLICO A PALCHETTO RALLEGRATO DA UNA SCELTA ORCHESTRA». IL PROTAGONISTA SENTE IL RICHIAMO DELLA GRANDE CITTÀ, QUELLA TORINO CHE ATTRAE FOLLE DI NUOVI LAVORATORI. C'È CHI VA E C'È CHI VIENE: MOLTI SI ADATTANO AI NUOVI COSTUMI E SI SENTONO PARTE DI QUEL MECCANISMO. IL PENSIERO PERÒ È SEMPRE RIVOLTO ALLE VIGNE DI COLLINA E LA MALINCONIA È UN TARLO CONTINUO.