«SE IL MARE, ALZANDOSI DI POCHI METRI, RICOPRISSE QUEL GOLFO DI TERRA CHE È LA VALLA PADANA, L'ITALIA SAREBBE UNA SOLA E GRANDE MONTAGNA», SCRIVEVA MEUCCIO RUINI NEL 1919. IN ITALIA, ACCANTO AI PROBLEMI DI LATITUDINE, VI SONO QUELLI DI ALTITUDINE. SE LETTO ATTRAVERSO QUESTE LENTI, IL NORD - COME L'INTERO PAESE - APPARE COME IL MOSAICO DI UNA GEOGRAFIA POLICENTRICA COMPOSTA DA SISTEMI TERRITORIALI RUGOSI CHE INTRECCIANO SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITÀ AMPIE ZONE PIANEGGIANTI, AREE URBANE ESTESE, VALLI E MONTAGNE. TIPI DI MONTAGNE E DI PIANURE, INTERSECATI CON GRANDI CITTÀ, MA ANCHE CON SISTEMI DI CITTÀ MEDIE CONTORNATI DA MONTAGNE. È IL POLICENTRISMO METROMONTANO DEL NOSTRO PAESE, DIMENSIONE CHE RICHIEDE NUOVI ATLANTI E NUOVE MAPPE CHE MOSTRINO ALLA POLITICA LA POSSIBILITÀ DI NON GOVERNARE CON LA MONTAGNA ALLE SPALLE E LO SGUARDO SPERANZOSO ALLA SOLA PIANURA, COME SE LA MONTAGNA NON POTESSE GENERARE RICCHEZZA E BENESSERE. LE POLITICHE SEPARANO SULLA BASE DI CONFINI CHE HANNO NATURA AMMINISTRATIVA, IN OSSEQUIO A CRITERI DISEGNATI DAI CENTRI O IN FUNZIONE DELLA RICERCA DEL CONSENSO POLITICO, E SOLO RARAMENTE ACCOMPAGNANO E VALORIZZANO LE INTERDIPENDENZE FUNZIONALI, I FLUSSI DI RISORSE E LE PERSONE CHE VIVONO E LAVORANO A CAVALLO DI QUESTI CONFINI. SAGGI DI: GIOVANNI CARROSIO, FEDERICA CORRADO, GIUSEPPE DEMATTEIS, MAURO FONTANA, ARTURO LANZANI, SABRINA LUCATELLI, ANDREA MEMBRETTI, LORIS SERVILLO, GIULIA VALERIA SONZOGNO, MAURO VAROTTO. CONVERSAZIONI CON: FABRIZIO BARCA, MARCO BUSSONE, PAOLO COGNETTI, LUCA MERCALLI.