LA MONTAGNA PIEMONTESE È UN MONDO ANTICO E SEVERO. DIFFICILE E AFFASCINANTE. NON SOLO PER LA RICCHEZZA STRAORDINARIA DI AMBIENTI CHE LA CARATTERIZZANO, QUANTO PERCHÉ, NEL CORSO DEI SECOLI, NELLE VALLI DELL'ARCO ALPINO DALLE ALPI LIGURI ALLA SVIZZERA SI È SVILUPPATA UNA CIVILTÀ SOTTO MOLTI ASPETTI UNICA, CHE L'AVVENTO DELLA MODERNITÀ RISCHIA DI FAR SPARIRE PER SEMPRE. GIAN VITTORIO AVONDO INSEGNA A LEGGERE IL PAESAGGIO ALPINO E A RITROVARVI I SEGNI LASCIATI DALL'UOMO INDAGA LE TIPOLOGIE ABITATIVE DELLE COMUNITÀ MONTANARE RICOSTRUISCE L'ORGANIZZAZIONE SOCIALE DELLE GENTI DI MONTAGNA ILLUSTRANDONE GLI USI E COSTUMI, LA RELIGIONE, LA VITA QUOTIDIANA, I RITI DI PASSAGGIO, LA SCUOLA, LE OCCASIONI DI FESTA E CHIUDE RICORDANDO IL DURO LAVORO CHE SCANDIVA IL RITMO DI FAMIGLIE E VILLAGGI: I CAMPI, LA PASTORIZIA, I MESTIERI STAGIONALI (GLI ACCIUGAI, GLI SPAZZACAMINI, I CONTRABBANDIERI) INDISPENSABILI PER INTEGRARE I MAGRI GUADAGNI STRAPPATI CON FATICA ALL'ASPREZZA DELL'AMBIENTE. UNA SEQUENZA DI IMMAGINI D'EPOCA, IN GRAN PARTE INEDITE, E UNA SERIE DI TESTIMONIANZE RACCOLTE SUL CAMPO DALL'AUTORE: "PIEMONTE MONTANARO", IL RITRATTO A TUTTO TONDO DI UN MONDO OGGI IN GRAN PARTE SCOMPARSO.