ABITUALMENTE DESCRITTA COME UNA DELLE TANTE "PASSIONI" DELL'ECLETTICO ARCHITETTO TORINESE, LA MONTAGNA PER CARLO MOLINO (1905-1973) È IN REALTÀ UNO STRARDINARIO LABORATORIO SPERIMENTALE ED ESTREMO, CHE HA CONTRIBUITO IN MODO SOSTANZIALE A DELINEARE IL SUO FARE PROGETTUALE. LO STUDIO INEDITO DEI PROGETTI MONTANI DI CARLO MOLINO IN RELAZIONE AL MILIEU SOCIALE E CULTURALE DELL'EPOCA, ALLE INFLUENZE ARCHITETTONICHE ITALIANE E INTERNAZIONALI, CONSENTE NON SOLO DI RINNOVARE L'IMMAGINE CONSUETA E STEREOTIPATA DELL'ARCHITETTO-ARTISTA, MA SOPRATTUTTO DI COMPRENDERE L'OPERA DI UN ILLUSTRE INTERPRETE DI QUELLA CULTURA PROGETTUALE CHE NEL CORSO DEL NOVECENTO HA DATO UN VOLTO NUOVO ALLE VALLI ALPINE. DALLE ORIGINI DEL MODERNISMO ALPINO ALLA NASCITA DI CERVINIA E SAUZE D'OULX, DAI RILIEVI DELLE ARCHITETTURE RURALI AI PROGETTI PER LE NUOVE REALTÀ URBANE VALDOSTANE, DALLA REINVENZIONE DELLA CASA DI MONTAGNA FINO ALLA PARABOLA DISCENDENTE DELL'IPERMODERNISMO DEGLI ANNI DEL TURISMO DI MASSA, IL CORPUS PROGETTUALE PRESENTATO NEL VOLUME TRACCIA LE GEOGRAFIE E LE TRAIETTORIE LUNGO LE QUALI SI È MOSSA LA STRAORDINARIA PRODUZIONE MOLLINIANA. PROGETTARE IN MONTAGNA PER MOLINO SI TRASFORMA IN UN'OCCASIONE DI RICERCA NUOVA E ORIGINALE, BEN LONTANA DAI PERCORSI CANONICI DELLA CULTURA ARCHITETTONICA DEL SECONDO DOPOGUERRA.