TERRA INQUIETA. PER UN'ANTROPOLOGIA DELL'ERRANZA MERIDIONALE. NUOVA EDIZ.
28,00 €
(28,00 € N.)
Tasse incluse
Titolo
TERRA INQUIETA. PER UN'ANTROPOLOGIA DELL'ERRANZA MERIDIONALE. NUOVA EDIZ.
Autore
TETI VITO
Editore
RUBBETTINO
Collana
CHE CI FACCIO QUI
Anno di pubblicazione
2024
Ean
9788849878684
Un diagramma di linee che disegnano un paesaggio eterogeneo, instabile, irrequieto: tutto l'opposto dell'immobilismo piatto, senza tempo e senza rimedio con cui pensiamo il Sud e la Calabria. Vito Teti con questo suo libro ci porta dentro una narrazione del Mezzogiorno che si fa problematica, critica, si diffrange e trova tutte le sfumature di una vicenda impossibile da ridurre a una trama unica. L'inquietudine di cui parla il titolo è il sentimento dei luoghi complessi, in cui una cosa si dà insieme al suo contrario, in cui tutto è vero e falso a un tempo. Così il tempo ciclico del mondo contadino ritorna sempre uguale nei riti e nelle feste co-esiste e si co-definisce con il tempo lineare dei viaggi, dei commerci, degli scambi intellettuali e artistici. Così la catastrofe del terremoto e dello spopolamento diventano le linee di fuga paradossali verso la modernità e il futuro. La fuga è l'altro volto del radicamento, il restare, una scelta-necessità inseparabile dalle migrazioni: entrambi devono fare i conti con differenti esperienze di 'spaesamenti', che spingono alla ricerca di nuovo senso dei luoghi e a nuove norme di abitare il paese e il Mondo. 'Terra Inquieta' è un capitolo fondamentale dell'indagine antropologica di Teti, sul proprio mondo di riferimento, di cui fanno parte il suo San Nicola da Crissa, scelto come metonimia per comprendere le comunità del Mezzogiorno e delle aree interne mediterranee, e il suo paese canadese aldilà dell'Oceano, la Toronto in cui la comunità sannicolese si è trasferita in massa a partire dagli anni '50. Un libro e un autore che non smettono di viaggiare, di andare e tornare, dal paese al mondo, e tra un paese e l'altro. E ci insegnano la mobilità e l'inquietudine come strategia di comprensione e gestione del presente. Prefazione di Sonia Serazzi.
Un diagramma di linee che disegnano un paesaggio eterogeneo, instabile, irrequieto: tutto l'opposto dell'immobilismo piatto, senza tempo e senza rimedio con cui pensiamo il Sud e la Calabria. Vito Teti con questo suo libro ci porta dentro una narrazione del Mezzogiorno che si fa problematica, critica, si diffrange e trova tutte le sfumature di una vicenda impossibile da ridurre a una trama unica. L'inquietudine di cui parla il titolo è il sentimento dei luoghi complessi, in cui una cosa si dà insieme al suo contrario, in cui tutto è vero e falso a un tempo. Così il tempo ciclico del mondo contadino ritorna sempre uguale nei riti e nelle feste co-esiste e si co-definisce con il tempo lineare dei viaggi, dei commerci, degli scambi intellettuali e artistici. Così la catastrofe del terremoto e dello spopolamento diventano le linee di fuga paradossali verso la modernità e il futuro. La fuga è l'altro volto del radicamento, il restare, una scelta-necessità inseparabile dalle migrazioni: entrambi devono fare i conti con differenti esperienze di "spaesamenti", che spingono alla ricerca di nuovo senso dei luoghi e a nuove norme di abitare il paese e il Mondo. "Terra Inquieta" è un capitolo fondamentale dell'indagine antropologica di Teti, sul proprio mondo di riferimento, di cui fanno parte il suo San Nicola da Crissa, scelto come metonimia per comprendere le comunità del Mezzogiorno e delle aree interne mediterranee, e il suo paese canadese aldilà dell'Oceano, la Toronto in cui la comunità sannicolese si è trasferita in massa a partire dagli anni '50. Un libro e un autore che non smettono di viaggiare, di andare e tornare, dal paese al mondo, e tra un paese e l'altro. E ci insegnano la mobilità e l'inquietudine come strategia di comprensione e gestione del presente. Prefazione di Sonia Serazzi.
TERRA INQUIETA. PER UN'ANTROPOLOGIA DELL'ERRANZA MERIDIONALE. NUOVA EDIZ.
Autore
TETI VITO
Editore
RUBBETTINO
Collana
CHE CI FACCIO QUI
Anno di pubblicazione
2024
Ean
9788849878684
Un diagramma di linee che disegnano un paesaggio eterogeneo, instabile, irrequieto: tutto l'opposto dell'immobilismo piatto, senza tempo e senza rimedio con cui pensiamo il Sud e la Calabria. Vito Teti con questo suo libro ci porta dentro una narrazione del Mezzogiorno che si fa problematica, critica, si diffrange e trova tutte le sfumature di una vicenda impossibile da ridurre a una trama unica. L'inquietudine di cui parla il titolo è il sentimento dei luoghi complessi, in cui una cosa si dà insieme al suo contrario, in cui tutto è vero e falso a un tempo. Così il tempo ciclico del mondo contadino ritorna sempre uguale nei riti e nelle feste co-esiste e si co-definisce con il tempo lineare dei viaggi, dei commerci, degli scambi intellettuali e artistici. Così la catastrofe del terremoto e dello spopolamento diventano le linee di fuga paradossali verso la modernità e il futuro. La fuga è l'altro volto del radicamento, il restare, una scelta-necessità inseparabile dalle migrazioni: entrambi devono fare i conti con differenti esperienze di 'spaesamenti', che spingono alla ricerca di nuovo senso dei luoghi e a nuove norme di abitare il paese e il Mondo. 'Terra Inquieta' è un capitolo fondamentale dell'indagine antropologica di Teti, sul proprio mondo di riferimento, di cui fanno parte il suo San Nicola da Crissa, scelto come metonimia per comprendere le comunità del Mezzogiorno e delle aree interne mediterranee, e il suo paese canadese aldilà dell'Oceano, la Toronto in cui la comunità sannicolese si è trasferita in massa a partire dagli anni '50. Un libro e un autore che non smettono di viaggiare, di andare e tornare, dal paese al mondo, e tra un paese e l'altro. E ci insegnano la mobilità e l'inquietudine come strategia di comprensione e gestione del presente. Prefazione di Sonia Serazzi.