Il disegno per Soardo, professore di Fisica Medica dell'Università di Torino, fa parte di una mentalità quasi scientifica, e costituisce il mezzo con cui acquisire una documentazione soprattutto tecnica, ma anche in parte interpretativa di certe realtà: non solo case contadine, ma anche volti di persone, eventi speciali o quotidiani. Con il disegno, più che con la macchina fotografica, ci si può permettere, secondo Soardo, di illustrare gli incontri e i fatti di una vita, aggiungendo alle immagini un po' di se stessi, una venatura sentimentale. Per vent'anni con i suoi fogli da disegno egli è andato nel tempo libero alla riscoperta delle architetture della Valle d'Aosta, per trarne emozioni, ma soprattutto per svolgere uno studio sulle costruzioni di pietra e legno, fatte cioè con i materiali che naturalmente scaturiscono dall'ambiente. Una specie di ricerca dunque, fatta con il disegno non tecnico, a mano libera, ma secondo una metodologia congeniale alla sua professione di docente universitario, anche se su un tema molto diverso da quelli a lui abituali. Questo volume raccoglie alcuni risultati di un impegno, che ricorda quello dei viaggiatori dell'Ottocento, anch'essi armati di album e matita, per illustrare il racconto di tante esplorazioni. Un impegno fatto tuttavia più di intuizione e di passione, che non di rigoroso approccio scientifico, inteso solo a descrivere e classificare luoghi, date, forme, metodi, materiali. L'intenzione non è dunque di fare un libro di testo per addetti ai lavori, ma di dare qualche ulteriore riferimento a chi opera nel progettare e nel costruire, e di stimolare l'interesse di chi vive o visita questo straordinario territorio, per il lavoro di sconosciuti costruttori, che seppero integrare e fondere le loro opere con l'ambiente.
IL DISEGNO PER SOARDO, PROFESSORE DI FISICA MEDICA DELL'UNIVERSITÀ DI TORINO, FA PARTE DI UNA MENTALITÀ QUASI SCIENTIFICA, E COSTITUISCE IL MEZZO CON CUI ACQUISIRE UNA DOCUMENTAZIONE SOPRATTUTTO TECNICA, MA ANCHE IN PARTE INTERPRETATIVA DI CERTE REALTÀ: NON SOLO CASE CONTADINE, MA ANCHE VOLTI DI PERSONE, EVENTI SPECIALI O QUOTIDIANI. CON IL DISEGNO, PIÙ CHE CON LA MACCHINA FOTOGRAFICA, CI SI PUÒ PERMETTERE, SECONDO SOARDO, DI ILLUSTRARE GLI INCONTRI E I FATTI DI UNA VITA, AGGIUNGENDO ALLE IMMAGINI UN PO' DI SE STESSI, UNA VENATURA SENTIMENTALE. PER VENT'ANNI CON I SUOI FOGLI DA DISEGNO EGLI È ANDATO NEL TEMPO LIBERO ALLA RISCOPERTA DELLE ARCHITETTURE DELLA VALLE D'AOSTA, PER TRARNE EMOZIONI, MA SOPRATTUTTO PER SVOLGERE UNO STUDIO SULLE COSTRUZIONI DI PIETRA E LEGNO, FATTE CIOÈ CON I MATERIALI CHE NATURALMENTE SCATURISCONO DALL'AMBIENTE. UNA SPECIE DI RICERCA DUNQUE, FATTA CON IL DISEGNO NON TECNICO, A MANO LIBERA, MA SECONDO UNA METODOLOGIA CONGENIALE ALLA SUA PROFESSIONE DI DOCENTE UNIVERSITARIO, ANCHE SE SU UN TEMA MOLTO DIVERSO DA QUELLI A LUI ABITUALI. QUESTO VOLUME RACCOGLIE ALCUNI RISULTATI DI UN IMPEGNO, CHE RICORDA QUELLO DEI VIAGGIATORI DELL'OTTOCENTO, ANCH'ESSI ARMATI DI ALBUM E MATITA, PER ILLUSTRARE IL RACCONTO DI TANTE ESPLORAZIONI. UN IMPEGNO FATTO TUTTAVIA PIÙ DI INTUIZIONE E DI PASSIONE, CHE NON DI RIGOROSO APPROCCIO SCIENTIFICO, INTESO SOLO A DESCRIVERE E CLASSIFICARE LUOGHI, DATE, FORME, METODI, MATERIALI. L'INTENZIONE NON È DUNQUE DI FARE UN LIBRO DI TESTO PER ADDETTI AI LAVORI, MA DI DARE QUALCHE ULTERIORE RIFERIMENTO A CHI OPERA NEL PROGETTARE E NEL COSTRUIRE, E DI STIMOLARE L'INTERESSE DI CHI VIVE O VISITA QUESTO STRAORDINARIO TERRITORIO, PER IL LAVORO DI SCONOSCIUTI COSTRUTTORI, CHE SEPPERO INTEGRARE E FONDERE LE LORO OPERE CON L'AMBIENTE.
Il disegno per Soardo, professore di Fisica Medica dell'Università di Torino, fa parte di una mentalità quasi scientifica, e costituisce il mezzo con cui acquisire una documentazione soprattutto tecnica, ma anche in parte interpretativa di certe realtà: non solo case contadine, ma anche volti di persone, eventi speciali o quotidiani. Con il disegno, più che con la macchina fotografica, ci si può permettere, secondo Soardo, di illustrare gli incontri e i fatti di una vita, aggiungendo alle immagini un po' di se stessi, una venatura sentimentale. Per vent'anni con i suoi fogli da disegno egli è andato nel tempo libero alla riscoperta delle architetture della Valle d'Aosta, per trarne emozioni, ma soprattutto per svolgere uno studio sulle costruzioni di pietra e legno, fatte cioè con i materiali che naturalmente scaturiscono dall'ambiente. Una specie di ricerca dunque, fatta con il disegno non tecnico, a mano libera, ma secondo una metodologia congeniale alla sua professione di docente universitario, anche se su un tema molto diverso da quelli a lui abituali. Questo volume raccoglie alcuni risultati di un impegno, che ricorda quello dei viaggiatori dell'Ottocento, anch'essi armati di album e matita, per illustrare il racconto di tante esplorazioni. Un impegno fatto tuttavia più di intuizione e di passione, che non di rigoroso approccio scientifico, inteso solo a descrivere e classificare luoghi, date, forme, metodi, materiali. L'intenzione non è dunque di fare un libro di testo per addetti ai lavori, ma di dare qualche ulteriore riferimento a chi opera nel progettare e nel costruire, e di stimolare l'interesse di chi vive o visita questo straordinario territorio, per il lavoro di sconosciuti costruttori, che seppero integrare e fondere le loro opere con l'ambiente.