IN OCCASIONE DEL 150° ANNIVERSARIO DELLA CESSIONE DI NIZZA E SAVOIA ALLA FRANCIA L'AUTORE VA ALLA RICERCA DELLE CAUSE REMOTE E CONTINGENTI DI UNA SEPARAZIONE, APPARENTEMENTE CONSENSUALE, FRA POPOLI UNITI DA SECOLI SOTTO LA STESSA BANDIERA. DOPO UN BREVE CENNO SULLE ORIGINI DELLO STATO SABAUDO SI RIPERCORRONO LE TAPPE SALIENTI DI UNA "LUNGA MARCIA" CHE, NEL VOLGERE DI QUASI NOVE SECOLI, HA PORTATO UNO STATO "DI QUA E DI LÀ DAI MONTI" AD ESPANDERSI, CONSOLIDARSI ED INFINE A DISSOLVERSI NEL GIRO DI POCHE SETTIMANE. VENGONO ESAMINATI QUEGLI ASPETTI DELLA STORIA RISORGIMENTALE CHE HANNO CONTRIBUITO A FAVORIRE L'ALLONTANAMENTO DEI TERRITORI TRANSALPINI DAL REGNO DI PIEMONTE-SARDEGNA PER GIUNGERE ALLA CONVULSA CRONACA DEI MESI PRECEDENTI I PLEBISCITI (AMPIAMENTE FORZATI) CHE SANCIRONO LA DEFINITIVA SEPARAZIONE. PARTENDO DALLA CONSTATAZIONE CHE LA VOLONTÀ POPOLARE EBBE UN' INFLUENZA MINIMA SULLE POLITICA DEI GOVERNI, SI È CERCATO DI LASCIARE SPAZIO A TESTIMONIANZE DI PERSONAGGI, ANCHE MINORI, COINVOLTI NELLE VICENDE OGGETTO DELLA NARRAZIONE, METTENDO IL PIÙ POSSIBILE IN EVIDENZA FATTI POCO NOTI, SENZA DIMENTICARE I PROBLEMI DI UNA NON FACILE INTEGRAZIONE CON LA NAZIONE FRANCESE. L'ULTIMA PARTE DELL'OPERA È DEDICATA AI RAPPORTI, SPESSO CONFLITTUALI, FRA I DUE VERSANTI DELLE ALPI, ED ALLA RISCOPERTA DI UN'IDENTITÀ REGIONALE, DISTINTA DAL CENTRALISMO PARIGINO, CHE HA FAVORITO LA RECENTE NASCITA DI MOVIMENTI AUTONOMISTICI.