Gli scienziati ci insegnano che le montagne rappresentano un fenomeno geologico e geofisico che racchiude la storia evolutiva della nostra crosta terrestre per i poeti esse sono di volta in volta scintillio di vette, forme di cristallo o cattedrali dello spazio i musicisti vi scoprono la sinfonia del vento e i pittori scorgono in ogni roccia una diversa sfumatura di colore. Eppure le montagne sono anche qualcosa che sfugge ad ogni tentativo di definizione e diventano per ciascuno di noi il simbolo di un’ascesi mistica verso un assoluto di cui ci è quasi impossibile concepire l’immensità. Dolci o brutali, semplici nelle loro forme o tormentate, le Alpi, come ogni forma fantastica, sono legate a quella parte della nostra personalità da cui nascono le visioni di un universo appena intravisto. L’uomo e il sacro vi si ritrovano come per caso mettendo in evidenza i misteri che da sempre esse conservano per ciascuno di noi. Lentamente ogni valle ed ogni becca sono diventate il luogo sacro per eccellenza in cui vita e morte possono andare sotto braccio, divinità e streghe nascondono le loro collere o i loro amori, e l’uomo non vi si avventura che per rivivere, « al di là delle cime », in un ambiente fatto di pura astrazione.
GLI SCIENZIATI CI INSEGNANO CHE LE MONTAGNE RAPPRESENTANO UN FENOMENO GEOLOGICO E GEOFISICO CHE RACCHIUDE LA STORIA EVOLUTIVA DELLA NOSTRA CROSTA TERRESTRE PER I POETI ESSE SONO DI VOLTA IN VOLTA SCINTILLIO DI VETTE, FORME DI CRISTALLO O CATTEDRALI DELLO SPAZIO I MUSICISTI VI SCOPRONO LA SINFONIA DEL VENTO E I PITTORI SCORGONO IN OGNI ROCCIA UNA DIVERSA SFUMATURA DI COLORE. EPPURE LE MONTAGNE SONO ANCHE QUALCOSA CHE SFUGGE AD OGNI TENTATIVO DI DEFINIZIONE E DIVENTANO PER CIASCUNO DI NOI IL SIMBOLO DI UN’ASCESI MISTICA VERSO UN ASSOLUTO DI CUI CI È QUASI IMPOSSIBILE CONCEPIRE L’IMMENSITÀ. DOLCI O BRUTALI, SEMPLICI NELLE LORO FORME O TORMENTATE, LE ALPI, COME OGNI FORMA FANTASTICA, SONO LEGATE A QUELLA PARTE DELLA NOSTRA PERSONALITÀ DA CUI NASCONO LE VISIONI DI UN UNIVERSO APPENA INTRAVISTO. L’UOMO E IL SACRO VI SI RITROVANO COME PER CASO METTENDO IN EVIDENZA I MISTERI CHE DA SEMPRE ESSE CONSERVANO PER CIASCUNO DI NOI. LENTAMENTE OGNI VALLE ED OGNI BECCA SONO DIVENTATE IL LUOGO SACRO PER ECCELLENZA IN CUI VITA E MORTE POSSONO ANDARE SOTTO BRACCIO, DIVINITÀ E STREGHE NASCONDONO LE LORO COLLERE O I LORO AMORI, E L’UOMO NON VI SI AVVENTURA CHE PER RIVIVERE, « AL DI LÀ DELLE CIME », IN UN AMBIENTE FATTO DI PURA ASTRAZIONE.
Gli scienziati ci insegnano che le montagne rappresentano un fenomeno geologico e geofisico che racchiude la storia evolutiva della nostra crosta terrestre per i poeti esse sono di volta in volta scintillio di vette, forme di cristallo o cattedrali dello spazio i musicisti vi scoprono la sinfonia del vento e i pittori scorgono in ogni roccia una diversa sfumatura di colore. Eppure le montagne sono anche qualcosa che sfugge ad ogni tentativo di definizione e diventano per ciascuno di noi il simbolo di un’ascesi mistica verso un assoluto di cui ci è quasi impossibile concepire l’immensità. Dolci o brutali, semplici nelle loro forme o tormentate, le Alpi, come ogni forma fantastica, sono legate a quella parte della nostra personalità da cui nascono le visioni di un universo appena intravisto. L’uomo e il sacro vi si ritrovano come per caso mettendo in evidenza i misteri che da sempre esse conservano per ciascuno di noi. Lentamente ogni valle ed ogni becca sono diventate il luogo sacro per eccellenza in cui vita e morte possono andare sotto braccio, divinità e streghe nascondono le loro collere o i loro amori, e l’uomo non vi si avventura che per rivivere, « al di là delle cime », in un ambiente fatto di pura astrazione.