TitoloUOMINI E FIUMI. STORIA DI UN'AMICIZIA FINITA MALE AutoreFENOGLIO STEFANO EditoreRIZZOLICollanaSAGGI ITALIANIAnno di pubblicazione2023Ean 9788817182294
Siamo una specie fluviale. È dai fiumi che è nata la nostra civiltà. Poi qualcosa è andato storto. In secca, dai corsi stentati, o gonfi di acque irruente e trascinanti: abbiamo cominciato (finalmente!) a preoccuparci dei cambiamenti climatici e della salute dei nostri fiumi, perché ci stiamo accorgendo che una risorsa che consideravamo scontata - rinnovabile - tanto scontata e inesauribile non è. Da tempo il nostro rapporto con i fiumi è di tipo parassitario: li usiamo e ne abusiamo, ne stravolgiamo la rete e la biodiversità, e poi ce ne dimentichiamo. Fino all'emergenza successiva, sempre più ravvicinata e catastrofica negli effetti. Se solo ricordassimo come vita, sviluppo sociale, tecnologico e culturale dell'umanità sono stati possibili grazie alle loro acque... «I fiumi sono stati l'ambiente naturale che più di ogni altro ci ha permesso di diventare ciò che siamo.» Stefano Fenoglio, che ha insegnato Ecologia e Zoologia all'Università di Torino, è un figlio dei fiumi. Li frequenta da quando era bambino, da decenni li studia e li monitora. Li ama da sempre. Spinto da una passione precoce e da una profonda conoscenza, guida qui un'avvincente «navigazione» alla riscoperta di questi amici - in passato intimi, curati e rispettati - e ci spiega come i fiumi abbiano permesso ai gruppi umani, da nomadi e cacciatori quali erano, di diventare stanziali e di dedicarsi all'agricoltura come siano stati essenziali per soddisfare i nostri bisogni primari (sostentamento e igiene) come ci abbiano garantito difesa e nutrimento come abbiano permesso l'insediamento e la formazione di grandi comunità, lo sviluppo economico, territoriale, tecnologico come abbiano reso possibili le comunicazioni commerciali e culturali. Un reticolo vitale, così simile al sistema di arterie, vene e capillari che attraversa il nostro corpo e che nutre non solo il paesaggio, ma fin dall'antichit
Il libro "L'uomo è un animale fluviale" di Stefano Fenoglio esplora in modo coinvolgente la profonda connessione tra l'umanità e i fiumi, dimostrando che nonostante l'assenza di branchie o pinne, gli esseri umani hanno un legame inscindibile con l'acqua. La nostra evoluzione è stata infatti influenzata in modo determinante dalle acque correnti: nel corso della sua storia l'uomo è stato per il 99% del tempo nomade e si è spostato in continuazione cercando nel suo cammino cibo e acqua, ed è solo quando ha imparato a coltivare e a produrre i propri alimenti che si è fermato, diventando così un agricoltore sedentario. I fiumi hanno quindi giocato un ruolo cruciale nella nascita delle città e nella formazione di società sempre più strutturate. Inoltre, hanno consentito l'espansione dei commerci e la creazione di sistemi di trasporto, contribuendo all'evoluzione tecnologica che ha portato a un aumento demografico e a condizioni di vita migliori. Fenoglio ripercorre con dovizia di dettagli gli avvenimenti e le tappe fondamentali che hanno scandito il rapporto dell'uomo con l'acqua, arricchendo il racconto con approfondimenti scientifici, aneddoti curiosi e la propria esperienza personale. Questo libro appassionante saprà catturare l'attenzione dei lettori e far loro scoprire le molteplici sfaccettature di questa relazione millenaria.
TitoloUOMINI E FIUMI. STORIA DI UN'AMICIZIA FINITA MALE AutoreFENOGLIO STEFANO EditoreRIZZOLICollanaSAGGI ITALIANIAnno di pubblicazione2023Ean 9788817182294
Siamo una specie fluviale. È dai fiumi che è nata la nostra civiltà. Poi qualcosa è andato storto. In secca, dai corsi stentati, o gonfi di acque irruente e trascinanti: abbiamo cominciato (finalmente!) a preoccuparci dei cambiamenti climatici e della salute dei nostri fiumi, perché ci stiamo accorgendo che una risorsa che consideravamo scontata - rinnovabile - tanto scontata e inesauribile non è. Da tempo il nostro rapporto con i fiumi è di tipo parassitario: li usiamo e ne abusiamo, ne stravolgiamo la rete e la biodiversità, e poi ce ne dimentichiamo. Fino all'emergenza successiva, sempre più ravvicinata e catastrofica negli effetti. Se solo ricordassimo come vita, sviluppo sociale, tecnologico e culturale dell'umanità sono stati possibili grazie alle loro acque... «I fiumi sono stati l'ambiente naturale che più di ogni altro ci ha permesso di diventare ciò che siamo.» Stefano Fenoglio, che ha insegnato Ecologia e Zoologia all'Università di Torino, è un figlio dei fiumi. Li frequenta da quando era bambino, da decenni li studia e li monitora. Li ama da sempre. Spinto da una passione precoce e da una profonda conoscenza, guida qui un'avvincente «navigazione» alla riscoperta di questi amici - in passato intimi, curati e rispettati - e ci spiega come i fiumi abbiano permesso ai gruppi umani, da nomadi e cacciatori quali erano, di diventare stanziali e di dedicarsi all'agricoltura come siano stati essenziali per soddisfare i nostri bisogni primari (sostentamento e igiene) come ci abbiano garantito difesa e nutrimento come abbiano permesso l'insediamento e la formazione di grandi comunità, lo sviluppo economico, territoriale, tecnologico come abbiano reso possibili le comunicazioni commerciali e culturali. Un reticolo vitale, così simile al sistema di arterie, vene e capillari che attraversa il nostro corpo e che nutre non solo il paesaggio, ma fin dall'antichit