Il vecchio Bartolo abita in una fattoria sgangherata insieme alla sua famiglia. Tra una lite con la moglie e una con l’amante, si guadagna da vivere fabbricando mattoni e allevando animali sotto il sole spietato del Chaco argentino. Per Bartolo però l’unica cosa che abbia senso è l’attesa di una chiamata alla rivoluzione che si annuncia imminente e per la quale si vede in prima fila ancora una volta. Sì, perché Bartolo non ha l’anima del contadino ma quella del guerrigliero dal pedigree illustre: esule dal Paraguay, in passato ha partecipato a molte rivolte e alcune le ha addirittura capeggiate, sempre in sella alla sua bicicletta, simbolo della libertà di movimento ma anche della fragilità e della vulnerabilità degli individui in un ambiente repressivo. Seduto sulla sua sedia di paglia all’ombra di un albero, lo sguardo teso all’orizzonte, Bartolo trascorre le giornate tra avvenimenti, pensieri e ricordi, senza smettere mai di sognare una rivoluzione democratica. Tra le maggiori voci argentine della contemporaneità, Mempo Giardinelli costruisce un romanzo intimo e politico insieme, esplorando i temi della ribellione, della resistenza e della complessità della ricostruzione di una nazione dopo una dittatura, indagando gli effetti dei disordini politici sulle persone.
Il vecchio Bartolo abita in una fattoria sgangherata insieme alla sua famiglia. Tra una lite con la moglie e una con l’amante, si guadagna da vivere fabbricando mattoni e allevando animali sotto il sole spietato del Chaco argentino. Per Bartolo però l’unica cosa che abbia senso è l’attesa di una chiamata alla rivoluzione che si annuncia imminente e per la quale si vede in prima fila ancora una volta. Sì, perché Bartolo non ha l’anima del contadino ma quella del guerrigliero dal pedigree illustre: esule dal Paraguay, in passato ha partecipato a molte rivolte e alcune le ha addirittura capeggiate, sempre in sella alla sua bicicletta, simbolo della libertà di movimento ma anche della fragilità e della vulnerabilità degli individui in un ambiente repressivo. Seduto sulla sua sedia di paglia all’ombra di un albero, lo sguardo teso all’orizzonte, Bartolo trascorre le giornate tra avvenimenti, pensieri e ricordi, senza smettere mai di sognare una rivoluzione democratica. Tra le maggiori voci argentine della contemporaneità, Mempo Giardinelli costruisce un romanzo intimo e politico insieme, esplorando i temi della ribellione, della resistenza e della complessità della ricostruzione di una nazione dopo una dittatura, indagando gli effetti dei disordini politici sulle persone.
Il vecchio Bartolo abita in una fattoria sgangherata insieme alla sua famiglia. Tra una lite con la moglie e una con l’amante, si guadagna da vivere fabbricando mattoni e allevando animali sotto il sole spietato del Chaco argentino. Per Bartolo però l’unica cosa che abbia senso è l’attesa di una chiamata alla rivoluzione che si annuncia imminente e per la quale si vede in prima fila ancora una volta. Sì, perché Bartolo non ha l’anima del contadino ma quella del guerrigliero dal pedigree illustre: esule dal Paraguay, in passato ha partecipato a molte rivolte e alcune le ha addirittura capeggiate, sempre in sella alla sua bicicletta, simbolo della libertà di movimento ma anche della fragilità e della vulnerabilità degli individui in un ambiente repressivo. Seduto sulla sua sedia di paglia all’ombra di un albero, lo sguardo teso all’orizzonte, Bartolo trascorre le giornate tra avvenimenti, pensieri e ricordi, senza smettere mai di sognare una rivoluzione democratica. Tra le maggiori voci argentine della contemporaneità, Mempo Giardinelli costruisce un romanzo intimo e politico insieme, esplorando i temi della ribellione, della resistenza e della complessità della ricostruzione di una nazione dopo una dittatura, indagando gli effetti dei disordini politici sulle persone.