Ci sono giorni che in bici vai un po’ più in là del solito. Invece di fare lo stresso giro, quello che avevi programmato, a un certo punto, davanti a un bivio, imbocchi l’altra direzione, quella che non prendi mai. Certo, non vai verso l’ignoto, sai più o meno dove porta quella strada, però la percezione dello spazio e del tempo in bicicletta sono completamente diverse da quelle che si hanno guidando un’automobile.
Succede in giornate in cui la gamba è bella piena, in cui te la senti di osare, sei sicuro dei tuoi mezzi e quasi sempre spingi a tutta fino al ritorno a casa. Bello poi guardare la nuova traccia su Strava, dopo la doccia, con quell’appendice che non sei abituato a vedere sulla tua mappa del giro settimanale. Andare un po’ più in là. È proprio la stessa cosa che facciamo con alvento a partire da questo numero. Infatti uscirà anche in lingua inglese e sarà distribuito un po’ in tutti i Paesi del mondo in cui c’è interesse per il ciclismo. Può sembrare un grande passo per una rivista indipendente come la nostra, e in effetti lo è, ma la nuova strada è stata presa con una leggera pressione del manubrio e la ruota che si girava di là. Semplice, senza troppi calcoli, senza troppe aspettative. Convinti della nostra gamba e della nostra preparazione. E siamo andati un po’ più in là del solito.