Lo chiamano inferno del Nord. È il terreno delle classiche di primavera, quello dove i più grandi campioni si confrontano e si scontrano per scrivere il proprio nome nella leggenda. È dove il dolore fisico raggiunge la sua sublimazione per trasformarsi, per quanto possibile, in epica soddisfazione. Questo sentimento del Nord appartiene a tutti noi che andiamo in bicicletta, non c’è bisogno di correre il Fiandre o la Roubaix.
Alvento 38 vi trasporta in questa dimensione, ora che l’attesa per la stagione delle corse è finita ed è un susseguirsi di grandi eventi e di pedalate serali dopo il lavoro, sfruttando la luce che allunga sempre di più le giornate.