1872: la pampa argentina è un prisma di cani, mucche, cardi, polvere e cielo ai margini della quale China Iron, una ragazzina, si guadagna da vivere in un remoto accampamento. Quando il marito, il gaucho cantore Martín Fierro, un poco di buono che l'ha vinta a carte, sparisce dopo essere stato arruolato nell'esercito, China decide di fuggire in cerca della libertà e parte per un viaggio attraverso la pampa in compagnia della sua nuova amica Liz, una colona scozzese. Nel corso di questa lunga e affascinante traversata della immensa pianura, Liz non solo le impartisce un'educazione sentimentale ma la istruisce sugli splendori e le nefandezze dell'Impero britannico. Col passare dei giorni, gli occhi e le menti delle due donne scoprono via via le meraviglie della flora e della fauna, delle culture e delle lingue, oltre che la spietata violenza che c'è sempre alla base della costruzione di una nazione. Questa rivisitazione sovversiva del mito (assai machista) su cui si fonda l'epopea argentina del gaucho Martín Fierro è una celebrazione del colore e del movimento del mondo vivente, della strada aperta, dell'amore e del sesso, e del sogno di una libertà duratura. Con umorismo e raffinatezza e con una leggerezza che non si nasconde dal dolore e dalla morte, Gabriela Cabezón Cámara non ha solo creato un romanzo gioioso e allucinato ma ha lanciato una vera e propria bomba chiassosa, lirica, profana, esilarante e calorosa che riduce in coriandoli i peggiori "ismi" di allora e di oggi - colonialismo, sessismo, razzismo.