PER QUANTO PARADOSSALE POSSA A PRIMA VISTA SEMBRARE, LE ALPI, COSÌ COME OGGI NOI LE CONOSCIAMO E LE PERCEPIAMO, NON SONO SEMPRE ESISTITE. ESSE SONO STATE «COSTRUITE» ATTRAVERSO UN DUPLICE PROCESSO: QUELLO DELLA TRASFORMAZIONE DEL TERRITORIO ALPINO E QUELLO DELLA CONOSCENZA SCIENTIFICA E ARTISTICA, DELLA COSTRUZIONE DI UN IMMAGINARIO, DI UNA RAPPRESENTAZIONE E MESSA IN SCENA DELLE MONTAGNE. ENTRAMBI QUESTI ASPETTI HANNO CONOSCIUTO E CONOSCONO UNA STORIA. IL VOLUME - IMPREZIOSITO DA UN APPARATO ICONOGRAFICO - AFFRONTA IL TEMA DELLA MODIFICAZIONE DELL'AMBIENTE E DEL PAESAGGIO MONTANO NEL PERIODO COMPRESO TRA LA SECONDA METÀ DEL SETTECENTO, MOMENTO DELLA SCOPERTA DELLE ALPI DA PARTE DELLE SOCIETÀ URBANE EUROPEE, E IL DEFINITIVO FISSARSI, ATTORNO AI PRIMI ANNI DEL NOVECENTO, DI UN'IDEA DI MONTAGNA LEGATA ALLA METAMORFOSI TURISTICA OPERATA DALLA BELLE ÉPOQUE. È IN QUEI 150 ANNI CHE SI INSEDIA E SI STRUTTURA QUELL'IMMAGINE DEL «PITTORESCO ALPINO» CON CUI ANCORA OGGI PER TANTI VERSI SIAMO CHIAMATI A CONFRONTARCI. UNA STORIA CHE SI COLLOCA A CAVALLO DI MOLTEPLICI TERRENI DISCIPLINARI: PAESAGGIO E TEORIE ESTETICHE, TURISMO E ALPINISMO, STORIA DELL'ARCHITETTURA E DELLE INFRASTRUTTURE, ARTE E LETTERATURA, STORIA DEGLI INSEDIAMENTI, GEOLOGIA E GLACIOLOGIA, MEDICINA, STORIA ECONOMICA E SOCIALE. PER SEGUIRE MEGLIO QUESTA COMPLESSA ARTICOLAZIONE, VIENE PROPOSTO UNA SORTA DI «PERCORSO DI CRESTA» CHE FA INTRAVEDERE L'ESISTENZA DI CULTURE E MODI DI GUARDARE CHE TRAVALICANO LE SINGOLE ESPERIENZE NAZIONALI, DISEGNANDO UNA PROSPETTIVA EUROPEA DI LUNGA DURATA CHE SI RIFLETTE NEL PROGETTO CONTEMPORANEO DELLA REGIONE ALPINA.