QUANTE SONO LE SPECIE VIVENTI CHE POPOLANO LA TERRA? IL LETTORE DI OGGI POTREBBE BOLLARE QUESTA DOMANDA COME UN MERO ESERCIZIO NOZIONISTICO O, AL PIÙ, COME UNA PROVOCAZIONE TESA A SODDISFARE UNA CURIOSITÀ FINE A SÉ STESSA. L’APPASSIONATO DI SCIENZA POTREBBE, INVECE, STORCERE IL NASO, BEN SAPENDO CHE, A DISPETTO DI TUTTI I PROGRESSI COMPIUTI NEL TEMPO, SIAMO ANCORA BEN LONTANI DAL POTER ANCHE SOLO IPOTIZZARE UNA RISPOSTA VAGAMENTE SENSATA. MA TRE SECOLI FA, NELL’EUROPA DEI LUMI, L’INTERROGATIVO SUONAVA PIÙ CHE LEGITTIMO: IN FONDO, SI DICEVA, SE NOÈ ERA RIUSCITO A RACCOGLIERE TUTTI GLI ESSERI VIVENTI ALL’INTERNO DI UN’ARCA, PERCHÉ UN NATURALISTA ABBASTANZA PAZIENTE NON AVREBBE POTUTO FARE ALTRETTANTO ALL’INTERNO DI UN’OPERA O DI UN SISTEMA TEORICO? L’AMBIZIONE DI COMPRENDERE LA VITA IN OGNI SUA FORMA DIVENNE COSÌ IL MOTORE CHE AZIONÒ UNA SERIE DI MECCANISMI CHE DA ALLORA, PASSANDO PER LAMARCK, CUVIER, DARWIN E MENDEL, HANNO PLASMATO LA NOSTRA ATTUALE PROSPETTIVA SUL MONDO.