A settant’anni dalla storica prima ascensione del K2, mi sono messo in cammino per raccontare e documentare una spedizione di alpiniste italiane e pakistane che ha scelto di sfidare gli 8611 metri della seconda montagna della Terra. Un confronto diretto con quella che, per la sua difficoltà tecnica e l’alto tributo di vite, è chiamata “la montagna selvaggia”. Ogni passo verso la vetta è una lotta contro il freddo, il vento, la fatica, ma anche contro l’incertezza e la paura che ognuno porta dentro di sé. Il K2 non perdona imprudenze, esige rispetto e umiltà. Come la vita stessa, insegna che non è solo il traguardo a contare, ma il percorso, i compagni di cordata, la capacità di fermarsi e osservare con occhi nuovi il mondo che ci circonda.
A SETTANT’ANNI DALLA STORICA PRIMA ASCENSIONE DEL K2, MI SONO MESSO IN CAMMINO PER RACCONTARE E DOCUMENTARE UNA SPEDIZIONE DI ALPINISTE ITALIANE E PAKISTANE CHE HA SCELTO DI SFIDARE GLI 8611 METRI DELLA SECONDA MONTAGNA DELLA TERRA. UN CONFRONTO DIRETTO CON QUELLA CHE, PER LA SUA DIFFICOLTÀ TECNICA E L’ALTO TRIBUTO DI VITE, È CHIAMATA “LA MONTAGNA SELVAGGIA”. OGNI PASSO VERSO LA VETTA È UNA LOTTA CONTRO IL FREDDO, IL VENTO, LA FATICA, MA ANCHE CONTRO L’INCERTEZZA E LA PAURA CHE OGNUNO PORTA DENTRO DI SÉ. IL K2 NON PERDONA IMPRUDENZE, ESIGE RISPETTO E UMILTÀ. COME LA VITA STESSA, INSEGNA CHE NON È SOLO IL TRAGUARDO A CONTARE, MA IL PERCORSO, I COMPAGNI DI CORDATA, LA CAPACITÀ DI FERMARSI E OSSERVARE CON OCCHI NUOVI IL MONDO CHE CI CIRCONDA.
A settant’anni dalla storica prima ascensione del K2, mi sono messo in cammino per raccontare e documentare una spedizione di alpiniste italiane e pakistane che ha scelto di sfidare gli 8611 metri della seconda montagna della Terra. Un confronto diretto con quella che, per la sua difficoltà tecnica e l’alto tributo di vite, è chiamata “la montagna selvaggia”. Ogni passo verso la vetta è una lotta contro il freddo, il vento, la fatica, ma anche contro l’incertezza e la paura che ognuno porta dentro di sé. Il K2 non perdona imprudenze, esige rispetto e umiltà. Come la vita stessa, insegna che non è solo il traguardo a contare, ma il percorso, i compagni di cordata, la capacità di fermarsi e osservare con occhi nuovi il mondo che ci circonda.